Jul 6, 2022

La Workation, lo smart working va in vacanza

La Workation, lo smart working va in vacanza

Terminato lo stato di emergenza, lo smart working è rimasto come organizzazione flessibile per le aziende. Ne avevamo già parlato qui. L’obbligo di accordi individuali, previsto dalla legge 81/2017 che ha istituito lo smart working, è rimasto sospeso fino al 31 agosto 2022. L’estate 2022 è all’insegna della flessibilità e la workation un test per valutare come sarà organizzato il lavoro nei prossimi anni.

Cos’è la workation

Workation è la contrazione di work e vacation e indica un periodo sfumato tra il lavoro e la vacanza. L’idea può sembrare controintuitiva: dopo un intenso periodo di lavoro, la prima cosa che si vorrebbe è poter staccare da ogni impegno e concentrarsi sul totale relax, in riva al mare, facendo escursioni in montagna o visitando qualche città turistica. Non “fare” assolutamente nulla. Con due possibili epiloghi al rientro: riadattarsi ai ritmi quotidiani più intensi o aver bisogno delle ferie dopo delle vacanze intensive.

La workation non è una novità, ma la conseguenza di cause lontane. Le esigenze della pandemia si sono scontrate con l’organizzazione familiare in estate: dodici settimane di pausa scolastica che, in caso di figli piccoli pongono il dilemma ai genitori, che di ferie ne hanno quattro in un anno. Negli intervalli tra le ondate di covid, molte case in affitto sono state riconvertite allo smart working. Con le scuole chiuse, avere più spazio a disposizione, magari in un ambiente extraurbano, è stato un comodo compromesso tra le vacanze dei figli e il lavoro dei genitori. Le richieste erano semplici: più spazio per tutta la famiglia, in casa e all’aperto; delle risorse per lo svago, come una piscina ad esempio; e qualche postazione adatta al lavoro dei genitori.

Una volta abituati a lavorare da remoto, quale sia questa postazione ha meno importanza. Il covid ha solo accelerato una tendenza in atto.

Meglio detto: ammesso che ci siano tutte le condizioni per poter operare in maniera produttiva, allora svolgere le proprie mansioni in un ufficio semi deserto in pieno centro, nello stretto della propria abitazione in città o in una villetta a schiera vista mare ha meno importanza. Voi quale preferireste per la bella stagione? Secondo il report EY Future Travel Behaviours 2022, per il 6% degli italiani in smart working, la risposta è chiara.

In fin dei conti la workation è l’evoluzione di un fenomeno che era già in atto da tempo: alle vacanze d’agosto anni ’60 di nonni e genitori si era passati ai “week-end lunghi” fuori stagione. Complici i voli a basso costo, partire qualche giorno a primavera o in autunno per visitare una città europea non era così fuori dal comune. Magari allungando una trasferta di lavoro e portandosi dietro tutta la famiglia.

L’ospitalità riparte con la bellezza

L’estate 2020 ha stravolto il turismo. Due stranieri su tre non ci hanno visitati e gli italiani hanno confermato la loro preferenza per il mare, oltre a riscoprire il piacere della montagna in estate. Due anni dopo, i numeri sembrano dare spazio a un moderato ottimismo, secondo Federalberghi. Resta la minore propensione alla spesa, e una disparità tra le mete preferite.

Per chi opera nel settore, questo scenario a luci e ombre può essere una sfida interessante, a saperla cogliere. Certo, siamo ancora lontani dai buoni risultati del 2019, quando grazie all’afflusso di turisti stranieri la nostra bilancia turistica contribuiva con 17 miliardi di euro al Pil nazionale. Ma non mancano le buone notizie.


Anche questo anno l'Italia è stata premiata come migliore destinazione turistica al mondo. Per la sesta volta di fila.


Per i lettori di di News UK, gruppo editoriale di The Times, The Sunday Times e The Sun non ci sono dubbi: il nostro Paese gioca in un'altra categoria.

Se fosse un campionato del mondo di calcio sarebbe qualcosa di incredibile, ma per un Paese che ha il maggior numero di siti Unesco riconosciuti è qualcosa di comprensibile, anche se resta straordinario. Siamo fortunati a vivere circondati da tutta questa bellezza: in un Paese tutto sommato di dimensioni modeste, quello che non ci ha regalato la natura, tra mare, montagne e pianure, lo hanno omaggiato a più riprese i nostri antenati. Siamo gli eredi di un patrimonio immenso: dobbiamo solo essere in grado di offrirlo al meglio al mondo.

Workation in Italia: scegliere il posto migliore per lavorare in relax

Non c'è davvero bisogno che vi diciamo che in Italia la belleza si trova ovunque ci si volti. Se dovete lavorare ma potete farlo in remoto o se decidete di provare a organizzare le vostre giornate dividendovi tra lavoro e relax, in puro stile workation potete scegliere tra i borghi più belli d'Italia: c'è solo l'imbarazzo della scelta. L'idea è tanto buona che l'Associazione Borghi più belli d'Italia e Smace, startup per gli uffici diffusi, hanno siglato una partnership per promuovere la workation.

Workation all'estero: digital nomad visa

Il Belpaese non vi basta? Potete sempre scegliere uno tra i tanti paesi che offrono il digital nomad visa, il permesso che concede a chi lo richiede di vivere e lavorare da remoto all'estero per un periodo limitato di tempo. La lista dei Paesi è abbastanza lunga e, di sicuro interessante

La workation: come adattarsi al turismo che cambia

Migliorare il bilanciamento tra vita e lavoro è un’esigenza non solo nostrana. Anni fa, quando si parlava di lavoro da remoto, si pensava subito agli informatici o agli architetti. Oggi molte più mansioni possono essere svolte del tutto o in parte fuori dagli uffici aziendali. La workation è una tendenza diffusa, come mostrano i dati di Google trends. Trascorrere un periodo di lavoro lontano dalla propria residenza può portare dei benefici se permette di cambiare il ritmo di lavoro: invece che fermarsi del tutto per un breve periodo di tempo, rallentare per uno più lungo. Invece di lavorare dieci ore al giorno per poi farne dieci di vacanza, passare a un part time che lasci il tempo di una nuotata la mattina presto, un’escursione nel pomeriggio o una visita al Museo fuori dalla ressa delle ore di punta. Il segreto per un piacevole periodo di workation è mantenere un certo livello di attività, per poter alternare lavoro e svago in modo piacevole. Può non essere per tutti ma per chi la sceglie può dare grandi soddisfazioni.

Assecondare questa tendenza può essere una buona opportunità per ampliare l’offerta del settore turistico.

Smorzare i picchi

Per la sua alternanza di tempo libero e impiego, la workation può essere utile per smorzare i picchi dell’alta stagione. Molte imprese sono passate dal chiudere l’attività per l’intero mese di agosto ad alternare i turni tra i dipendenti per garantire la continuità. Anni fa, essere costretti a prendere delle vacanze in bassa stagione poteva essere vista come una sgradevole opzione. Con la possibilità di evitare la dicotomia lavoro o vacanza, è possibile ribilanciare queste esigenze, magari con vacanze più brevi e periodi intermedi più lunghi. Gli alberghi, i villaggi vacanze e le altre attività ricettive possono favorire questa tendenza, anche per gestire al meglio i propri posti a disposizione.

Le esigenze delle famiglie

I genitori a lavoro hanno la necessità di sapere che i propri figli stanno trascorrendo un periodo di vacanza sereno, senza doverli controllare continuamente. Un servizio di animazione adeguato può permettere entrambe le cose. Se questo si adatta agli orari di lavoro comunicati dai genitori, il vantaggio può essere doppio.

Vista mare o a fondo valle, Coworking fa rima con relax

Lavorare sì, ma comodi. Doverlo fare nella propria stanza d’albergo può anche essere comodo, se gli spazi lo permettono. Per quelle strutture che siano in grado di offrire spazi ad hoc, la percezione del cliente non può che migliorare: poter stampare tutta la documentazione ricevuta, partecipare a delle video call senza dover cambiare lo sfondo della webcam, o sapere che la propria connessione permette di lavorare su files di grandi dimensioni sul server dell’ufficio sono tutte attività che possono fare la differenza tra la prenotazione per l’anno successivo e il rientro prima del previsto. Anche fare invidia ai colleghi rimasti in città non è da sottovalutare.

Il rilancio delle destinazioni locali

Workation non significa necessariamente andare a lavorare nelle località più in voga. Al contrario: avere più occasioni per un periodo fuori sede permette di esplorare il territorio in cerca di nuove esperienze. Il week end lungo in aperta campagna può essere l’occasione per un turismo enogastronomico di prossimità. Un appassionato di pesca potrebbe apprezzare qualche piccolo fiume sconosciuto ai più. Con la Workation, anche la ricezione locale può avere un’opportunità per farsi conoscere. Potrebbero bastare anche una manciata di turisti al mese per avviare un passaparola incoraggiante.

Puntare agli expat: attrarre stranieri, non solo turisti

Lo abbiamo detto che l’Italia è il posto preferito per il turismo mondiale? Bene. La spesa in pubblicità è già pagata. Come fare per attrarre turisti? Provare ad ampliare l’offerta. Il fenomeno expat, i cittadini che lavorano dall’estero, nel mondo anglosassone è una pratica assodata. Offrire un servizio del genere può permettere di attrarre alcune comunità di nomadi digitali. Magari anche con qualche ricaduta sull’occupazione. In Italia le lingue straniere non sono un punto di forza, ma nel settore turistico questo è un requisito di partenza. La priorità è potenziare i servizi internet per attrarre i nomadi digitali stranieri.

Superare il digital divide

Il settore alberghiero ha tutte le qualità per intercettare questa nuova esigenza. Il turismo congressuale è una realtà che fa numeri importanti. In città come Milano, prima dell’expo 2015, era più facile incontrare manager stranieri che turisti in visita. Oggi, nonostante il covid, il turismo straniero non viene solo per fare incetta di alta moda prima di tornare a casa.

In tutto il Paese, la qualità dei nostri servizi di ospitalità sa essere ad alto livello. È importante che anche i servizi informatici siano di livello adeguato. un turista forse può accettare controvoglia che il proprio smartphone non riceva un buon segnale in ogni zona del villaggio vacanze; per un manager in trasferta avere degli sgradevoli ritardi in una video call sarebbe motivo di una partenza anticipata, anche se il resto è eccellente. Questa esigenza è tanto più vera quanto più periferica è la struttura ricettiva.

Da anni Fiberdroid è al fianco delle aziende per superare il digital divide. Con la sua offerta in multi connettività, portare l’alta velocità in ogni località del paese non è più un problema.

Una connessione adeguata ad un albergo dovrebbe prevedere:

Un collegamento veloce FTTH

Un collegamento in fibra fino all’albergo permette di garantire ai genitori videoconferenze impeccabili mentre i figli guardano un film in streaming.

Una connessione di rete WiFi

Una conferenza aziendale con gli smartphones di tutti i partecipanti in grado di seguire anche dalle sale distaccate; figli che possono chattare tra di loro; postazioni di lavoro sempre pronte. Tutto questo in perfetta mobilità degli utenti. E magari con un sistema di prenotazione per le animazioni della serata o le escursioni del giorno dopo.

Un buon bilanciamento internet per gli ospiti

Offrire a ciascun ospite di ciascuna camera la connessione adeguata alle sue esigenze, ogni volta che gli serva. Con il giusto bilanciamento del carico della rete WiFi è possibile dissociare i clienti inattivi e bloccare i nuovi accessi, per garantire sempre la migliore esperienza di connessione ed essere immediati a intervenire in caso di segnale indebolito.

Un controllo accessi discreto

Controllare la sicurezza degli ospiti monitorando l’utilizzo della rete IP è uno degli strumenti per monitorare gli accessi in tutte le aree della struttura. Con la discrezione e affidabilità di un sistema informatico.

Un telecontrollo remoto per la direzione

Affidarsi al tele-controllo da remoto è il modo migliore per garantire al meglio la sicurezza e il funzionamento di tutti i servizi, dagli accessi alle telecamere ai servizi di domotica.

Una gestione centralizzata

Tracciare i guasti e intervenire rapidamente da remoto permette di non alterare la normale routine ricettiva e garantire diagnosi e soluzione di un guasto senza disturbare la quiete dei propri ospiti.

Un centralino VoIP

Essere ricettivi e reattivi alle richieste dei clienti passa anche attraverso un centralino. Un servizio rapido e attento è in grado di portare grandi benefici nel customer care aziendale. Fiberdroid è in grado di offrire centralini VoIP di ultima generazione che grazie all’Intelligenza Artificiale permettono di automatizzare i trasferimenti di chiamata e indirizzare il cliente verso la risposta alle proprie domande.

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